La colonnina di ricarica pubblica

Chiunque può individuare l’infrastruttura di ricarica più vicina installando sullo smartphone diverse applicazioni che permettono di prenotare e gestire la carica.
Colonnina pubblica
Gli operatori che gestiscono la rete sono diversi (Enel X, A2A, Be Charge, Duferco, solo per citarne alcuni) e, per offrire una copertura completa, molti di essi hanno stipulato accordi di interoperabilità, consentendo agli utenti delle proprie app di effettuare le stesse operazioni in presenza di colonnine di altri fornitori. In alternativa alla gestione tramite app, si può richiedere ai diversi provider dei servizi di ricarica l’uso di una card a chip RFID (Radio Frequency Identification) da avvicinare all’apposita piastra sulla colonnina per attivare la ricarica. In tutti i casi di ricarica pubblica, il pagamento avviene in modo digitale tramite addebito sul metodo di pagamento, come carta di credito, bancomat e PayPal, indicato dall’utente in fase di registrazione al servizio. Se la ricarica avviene nel parcheggio di casa, il consumo verrà invece fatturato in bolletta.
Un caso a parte è rappresentato dalle oltre 30 mila stazioni Supercharger di Tesla nel mondo, che hanno sistemi di erogazione rapida a corrente continua di tipo ultrafast, con potenze che oggi arrivano fino a 250 kW (e a breve potrebbero arrivare a 300). Sono accessibili, almeno per ora, solo ai clienti Tesla

Note

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